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Inchiesta |
Le mani sulla politica: centocinquant’anni |
Dai notabili
del papa a Bazoli e Intesa Sanpaolo: un potere finanziario che da
centocinquant’anni gestisce la gran parte del credito all’economia
italiana pubblica e privata |
La politica italiana
non può evitare di fare i conti con la Chiesa. È opinione
diffusa. Il Vaticano è a Roma non a Parigi o a Berlino, si
dice, e il consenso dei cattolici è qualcosa che ogni partito
che ambisca a governare il Belpaese deve necessariamente inseguire.
E dunque leggi sul fine vita, su coppie di fatto etero/omosessuali,
su aborto e pillola Ru486, su fecondazione assistita sono terreno
di difficili equilibri politici e di conquista dell’elettorato,
alla strenua rincorsa del patrocinio delle gerarchie vaticane. Le origini: diffusione capillare e notabili
del papa Nel 1880, gli stessi nobili strettamente vicini
al Vaticano fondano il Banco di Roma, il quale, in qualità
di principale azionista, in breve tempo assume il controllo di diverse
società capitoline di servizi pubblici: la Società impresa
elettrica in Roma, l’Acqua pia antica marcia di Roma, la Società
dei magazzini e molini generali, la Società romana di tramway
e omnibus. Nel frattempo, la nobiltà pontificia si inserisce
in alcune grandi finanziarie laiche: La Fondiaria vita, La Fondiaria
incendio e la Bastogi – fondata dal conte Pietro Bastogi, primo
ministro delle Finanze nel 1861, nata come Società italiana
per le strade ferrate meridionali, costruì ed ebbe poi in gestione
gran parte della linea ferroviaria nazionale, fino al passaggio a
società finanziaria nel 1906. Il presente: Bazoli e Intesa Sanpaolo, Gorno
Tempini e la Cassa depositi e prestiti E proprio la Mittel è un interessante crocevia
di nomi. Nel consiglio di amministrazione siedono, tra gli altri,
Giovanni Gorno Tempini, direttore generale fino al maggio 2010, quando
è stato nominato amministratore delegato della Cassa depositi
e prestiti, e Giambattista Bosco Montini, consigliere. Quest’ultimo
vanta un breve curriculum: nipote di Paolo VI. È infatti figlio
di Lodovico Montini, che oltre a essere stato membro dell’Assemblea
costituente nelle fila della Dc era, soprattutto, fratello di Paolo
VI. È sufficiente navigare un po’ sul sito per rendersene conto (1): finanziamenti, emissioni obbligazionarie, finanza di progetto, ristrutturazione e cartolarizzazione dei debiti. Intesa Sanpaolo sostiene finanziariamente numerose realtà pubbliche e semi pubbliche. Per citarne alcune:
A questo si aggiungono i vari accordi con le associazione
delle imprese private, per la concessione di prestiti agevolati: Piccola
industria Confindustria (5 miliardi, 2009); Confcommercio (3 miliardi,
2009); Confartigianato, Cna e Casartigiani (3 miliardi, 2009). Giovanni Gorno Tempini è nato a Brescia nel
1962, e di quale potere sia espressione è gia evidente in quel
passaggio di poltrona rapidamente accennato sopra: da direttore generale
della Mittel (2007-2010) ad amministratore delegato della Cassa depositi
e prestiti (nel cui consiglio di amministrazione, en passant,
siede anche Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior). Dal 2003,
per volontà di Tremonti, anche allora ministro del Tesoro,
la Cdp diventa una società privata di cui lo Stato detiene
il 70% e 66 fondazioni bancarie il restante 30%. Da allora, la Cdp
è uno dei fulcri dell’economia del Paese: grazie alla
raccolta postale è una cassaforte di liquidità, finanzia
opere infrastrutturali destinate alla fornitura di servizi pubblici
e grandi opere di interesse nazionale, e agisce nel sostegno delle
piccole-medie imprese private. “L’enorme liquidità
della Cassa e la sua elasticità statutaria rappresentano una
formidabile risorsa per qualunque policy maker di destra
o di sinistra: poter far leva sul proprio ruolo di azionista della
Cdp per fare politica industriale, intervenire nel mercato e acquisire
le partecipazioni nelle società che più interessano,
per le finalità che più si desiderano e in base alla
visione politica che più aggrada – il tutto al riparo
dai vincoli europei sul deficit, dai quali la Cdp, in quanto azienda
privata, è esclusa – è una tentazione assolutamente
bipartisan” (2). La sua nomina palesa anche un altro aspetto di non
secondaria importanza: l’alleanza stretta tra il ministro che
l’ha nominato e l’area della finanza bianca. Tremonti,
l’anello di congiunzione Lega nord-Pdl, il ministro dei condoni
(edilizio e fiscale nel 2003 e scudo fiscale nel 2009) lodato trasversalmente
da destra e da sinistra sia dai partiti che dai cittadini; l’uomo
che all’inaugurazione dell’anno accademico 2008 all’Università
cattolica di Milano parlava di “economia sociale di mercato”,
e che ha definito l’enciclica Caritas in veritate “il
primo e più completo manuale per affrontare la terra incognita
che è il nuovo mondo globalizzato”. Il futuro: lo Ior rimette lo zampino nelle
banche italiane Il primo passo è fatto. Anche se quel 2,3%
di finanza vaticana è ben misera cosa rispetto al peso che
la finanza cattolica ha sempre avuto nella politica italiana, seconda
Repubblica compresa, a dispetto di quanto afferma il mondo finanziario.
Il tavolo da gioco in cui i banchieri cattolici svolgono il ruolo
del mazziere si è infatti aperto, dopo il ’92, a nuovi
giocatori. Quel tavolo a cui al Pci è stato impedito di accomodarsi
per cinquant’anni, ha aggiunto sedie per poter ospitare uomini
del Pdl, della Lega nord e del Pd. In un do ut des a cui
i partiti partecipano con leggi atte a preservare, consolidare e aumentare
non solo il potere finanziario cattolico, ma anche quello ideologico.
È infatti attraverso valori e dogmi che la Chiesa continua
a esercitare il proprio potere sulla società civile, e se la
sua influenza culturale dovesse diminuire, essa perderebbe anche il
potere di indirizzare il voto politico di una parte determinante dell’elettorato.
(1) http://www.biis.it
Altri articoli sull'argomento: La
vocazione finanziaria del Vaticano di Erika Gramaglia,
Paginauno n. 11/2009 Caritas
in capitalismo: la dottrina sociale della Chiesa di Giovanna
Cracco, Paginauno n. 15/2009 E tu chiamale
Onlus di Giorgio Morale, Paginauno n. 15/2009 La
ricca economia della carcerazione di Giovanna Cracco,
Paginauno n. 14/2009 La
legittimata opposizione della Chiesa cattolica romana,
Walter G. Pozzi
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